I primi due secoli della di Pasquale Villari
AI TEMPI DI DANTE 133
molte e pericolose novità tam introrsum, qiicini etiam de foris venientes».1 E con queste ultime parole s'alludeva chiaramente al Papa, il quale perciò scrisse da Anagui, il 15 maggio, al vescovo ed all' Inquisitore in Firenze, una lettera violentissima. In essa si doleva che quei « figli d'iniquità, per ritrarre il popolo dalla obbedienza alle Somme Chiavi, andassero spargendo che egli voleva togliere alla città le sue giurisdizioni, e scemarne le libertà, quando invece voleva accrescerle ». Ma poi scattava: « Xon è il Papa supremo signore di tutti, e specialmente di Firenze a lui per speciali ragioni soggetta ? GÌ' Imperatori e Re dei Romani non si sottomettono forse a noi, e non sono essi qualche cosa più di Firenze? La Santa Sede non nominò forse, vacando l'Impero, re Carlo d'Angiò vicario generale in Toscana? E non fu da voi stessi riconosciuto? L; Impero è adesso vacante, perché la Santa Sede non ha ancora approvato l'elezione del nobile Alberto d'Austria ». E cosi, con un crescendo continuo, minacciava i Fiorentini, che se non obbedivano, « avrebbe non solo contro di essi scagliato 1' interdetto e la scomunica, ma esposto i loro cittadini e mercanti ad ogni ingiuria ; i loro beni ad essere rubati, confiscati in ogni parte del mondo; sciolto i loro debitori dall'obbligo di pagare ». Tornava ad inveire contro i tre audaci accusatori, che egli avrebbe trattati e puniti come eretici, scagliandosi con particolare acrimonia contro Lapo Salterelli, il quale aveva osato sostenere, che il Papa non poteva mescolarsi nei giudizi del Comune. E di nuovo imponeva che fosse annullata la sentenza contro i tre suoi familiari.2
I Fiorentini non dierono retta, ed i Neri allora cominciarono a pensare ai casi loro, perché temevano che la parte bianca o, come essi già la chiamavano, ghibellina, « non esaltasse in Firenze, che sotto titolo di buono reggimento già ne faceva il sembiante».3 E però indussero il
1 Levi pag. 42; Dino Compagni, Cronica I, xxn, nota 9.
2 G. Levi, Doc. IV.
s Villani, Vili, 40.
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