I primi due secoli della di Pasquale Villari

Pagina (151/273)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      E AEEIGO VII
      0 parenti fra gli esuli, né mancavano alcuni popolani. E nel partito avverso, che difendeva la Signoria, non poteva neppure esservi molta coesione, perché v' erano potenti e popolani, tra i quali 1" accordo non fu mai sicuro. Se gli avversari della Signoria erano uniti dalla volontà e dall'ambizione di messer Corso, i fautori erano più che altro uniti dall'odio contro di lui. E j^erò. a cagione di questo carattere personale dei partiti, ne seguivano divisioni e suddivisioni sempre mutabili, sempre crescenti; passaggio irrequieto, perpetuo, da un gruppo all'altro.
      A tutto ciò s'aggiungeva ora la morte di Bonifazio Vili (11 ottobre 1303), cui successe Benedetto XI. assai più mite e di carattere incerto. Questi avrebbe voluto ad ogni costo ristabilire la pace in Firenze, e farvi tornare gli esuli, perché essi tenevano agitato il suo Stato, ed egli era già in Poma stessa talmente avversato dal popolo e dall'aristocrazia, che subito dopo l'elezione aveva dovuto rifugiarsi a Perugia, sui confini cioè dell'agitata ed irrequieta Toscana. Né poteva, in mezzo a tante calamità, aspettarsi ora alcun aiuto dalla Francia, perché aveva iniziato un processo contro gli autori dell'attentato d'Anagni, che, tramato appunto da quel Ee, era stato causa della morte di Bonifazio Vili. Per tutte queste ragioni, sollecitato dai Bianchi dentro e fuori di Firenze, il 31 gennaio 1304, vi mandò a far la pace il Cardinale da Prato, che era in voce di ghibellino. Questi arrivò il 10 marzo, e voleva contentar tutti: Grandi, popolani, esuli, Bianchi, Neri di Corso Donati e Neri di Eosso della Tosa. Ma quello che piti commosse gli animi e portò la confusione al colmo, fu il suo pensiero di far tornare gli esuli e pacificarli con la città. Tuttavia coloro che meno vi si opposero erano i popolani,
      1 quali vedevano in ciò un modo d' indebolire i Grandi, tenendoli fra loro sempre pivi divisi. Invece Eosso della Tosa, con parecchi de: suoi, era avvenissimo al ritorno degli esuli, perché gli pareva che ne verrebbe rafforzata la parte degli avversari, i quali già a molti di essi s'andavano avvicinando. Corso Donati, pigliando pretesto dal male


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Secondo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1894 pagine 269

   

Pagina (151/273)






Signoria Signoria Corso Bonifazio Vili Benedetto XI Firenze Stato Poma Perugia Toscana Francia Anagni Bonifazio Vili Bianchi Firenze Cardinale Prato Grandi Bianchi Neri Corso Donati Neri Eosso Tosa Grandi Eosso Tosa Donati Corso