I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAP. X — DANTE, GLI ESULI FIORENTINI ecc.
messo sull! orlo della totale rovina. Laonde non era appena partito il Cardinale, che già Firenze pareva alla vigilia d:una catastrofe. I Cavalcanti videro il pericolo in cui si trovavano; ma erano numerosi, arditi e potenti. I Gherar-dini, i Pulci, i Cerchi del Garbo stavano con essi; molti amici avevano anche nel contado e fra gli esuli bianchi; né mancavano d' aderenze fra i popolani grassi, non pochi dei quali abitavano nel centro di Firenze le loro case. Quelli però che ora s'armavano contro i Cavalcanti, non erano i popolani, ma i Grandi. I Cerchi del Garbo cominciarono ad azzuffarsi di giorno e di notte coi Giugni. In aiuto dei primi vennero subito i Cavalcanti cogli amici loro, e furono vittoriosi. tanto che poterono da Or S. Michele arrivare, senza quasi trovar resistenza, fino alla piazza di San Giovanni. Ma quando s' erano cosi allontanati dalle proprie case, si manifestò in queste un grave incendio. I nemici v! avevano appiccato un fuoco lavorato, che da più giorni a questo fine andavano apparecchiando. Il primo a metterlo, cominciando dalle abitazioni dei suoi propri consorti, fu Xeri degli Abati, priore di San Piero Scheraggio; poi lo vennero saettando molti altri, fra i quali troviamo lo stesso Simone della Tosa e Sinibaldo di Mess. Corso Donati.1 Era il 10 giugno del 1304, e soffiava un forte vento di tramontana : l'incendio si diffuse perciò rapidissimamente in Calimala, Mercato Vecchio, Or S. Michele; e cosi arse, con le case dei Cavalcanti, tutto il centro, tutto il midollo e tuorlo e cari luoghi della città « di Firenze », - come dice il Villani. Esso aggiunge che, tra palazzi, case e torri, ne andarono in rovina più di mil-lesettecento, con infinita rovina delle mercanzie ivi raccolte, giacché quelle che non arsero, vennero, nello sgomberarle, rubate, continuandosi a combattere ed a saccheggiare anche in mezzo alle fiamme. 3 Paolino Pieri dice nella sua Cronica, che fu distrutto un decimo della Città, il sesto per valore. Molte famiglie, molte compagnie furono disfatte;
1 Compagni, III, 8.
2 Villani, VIII, 71.
3 llidon.
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