I primi due secoli della di Pasquale Villari
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CAP. X — DANTE, GLI ESULI FIORENTINI ecc.
radicata, e i nuovi ordini assodati».1 E cosi anclie questa sventura riusci, come era sempre seguito in Firenze, a vantaggio del popolo.
Per tutti questi dolorosi fatti, e per ciò che il Cardinale da Prato aveva riferito al Papa in Perugia, vennero colà chiamati alla sua presenza dodici dei Grandi più autoi'evoli in Firenze; e fra di essi erano Mess. Corso Donati e Mess. Eosso della Tosa, una volta nemici, ora divenuti amici d' un giorno. Andarono con gran seguito, formando una compagnia in tutto di cinquecento uomini a cavallo. E questo • parve agli esuli il momento più opportuno per ripetere il tentativo di tornare in patria. Si disse, al solito, che il Cardinale li aveva incoraggiati, assicurando che avrebbero trovato favore; si aggiunse ancora che aveva istigato Pisa, Bologna, Arezzo, Pistoia, la Romagna tutta ad aiutarli. Ma se da un lato alcuni dei più fieri avversari degli esuli s'erano per un momento dovuti allontanare da Firenze, è certo da un altro lato che la forza dei loro nemici doveva essere non poco cresciuta per la strage dei Cavalcanti e dei Gherardini. E se le Arti Maggiori si erano prima indotte a favorire il ritorno degli esuli, massime di quelli che erano popolani, non si poteva sperare che volessero continuare a favorirli ora che essi si avanzavano col favore dei Pisani, dei Ghibellini di Toscana e di Romagna. La loro alleanza coi nemici della Repubblica, la riuniva naturalmente contro di essi.
Pure gii esuli parevano ora pieni di speranza, perché coi nuovi aiuti erano riusciti a formare un esercito di 9000 fanti e 1600 cavalieri, coi quali s' avanzarono il 19 luglio sino alla Lastra, dove ne aspettavano altri, che dovevano venire da Pistoia, sotto il comando di Tolosato degli Uberti, valoroso capitano ghibellino, a' un' antica famiglia fiorentina sempre odiata dai Guelfi, ai quali ricordava la disfatta di Montaperti. Non vedendolo arrivare, gli esuli si decisero non ostante ad avanzare; ma l'indugio d'un
1 Storia della repubblica fiorentina, voi. I, cap. 0, pag. 110, (edizione del 1875).
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