I primi due secoli della di Pasquale Villari

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      E ARRIGO VII
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      zione italiana, alla cui testa si pose. Questo è, infatti, il momento in cui la piccola repubblica di mercanti inizia una vera politica nazionale, diviene una grande potenza italiana. E cosi, sotto la forma medioevale d'Impero feudale, universale da una parte, e sotto quella di confederazione municipale dall'altra, il concetto nazionale, per la prima volta, cominciava a balenare, sebbene ancora in nube e da lontano. I due partiti combattevano con ardore pei loro interessi del momento, e pel giusto presentimento che avevano d'un nuovo avvenire, senza però avvedersi, che questo avvenire era possibile solo colla distruzione dell' uno e dell' altro.
      Il Papa sembrava adesso favorire Arrigo VII; lo incoraggiava infatti all' impresa d'andare a Roma a prendere la corona imperiale ; raccomandava agi' Italiani che gli facessero buona accoglienza. Ma egli (e i Fiorentini lo avevano sin da principio capito) non poteva desiderare che l'Italia fosse sottomessa all' Imperatore: ricordava bene ciò che Federico II aveva fatto soffrire alla Chiesa. E però, seguendo la vecchia politica della Corte di Roma, favoriva nello stesso tempo Roberto di Xapoli, il già Du 'a di Calabria. per la morte di Carlo IL divenuto re di Xapoli (3 maggio 1309). il quale naturalmente s'apparecchiava per resistere a tutt' uomo alle pretese d'Arrigo. I Fiorentini sembravano dapprima stare a guardare; non prestavano però nessuna fede agi' incoraggiamenti che il Papa mostrava di dare ad Arrigo. Volevano fare con Clemente più stretta alleanza, ma questi era irritatissimo anch' egli dalla loro passata condotta, e ripeteva in cuor suo, non senza ragione, le parole di Benedetto XI: « Chi potrebbe mai credere che costoro, combattendo la Chiesa, presumano d' essere suoi figli? » Xondimeno essi, punto sgomenti di ciò, trattarono con re Roberto, il quale teneva sempre presso di loro il De la Rat coi cavalieri catalani, anzi mandava ora anche la sua bandiera. E con questi aiuti i Fiorentini andarono ripetutamente contro Arezzo; né si fermarono quando Arrigo intimò loro di rispettarla come terra d'impero. Ebbero


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I primi due secoli della storia di Firenze
Volume Secondo
di Pasquale Villari
Sansoni Firenze
1894 pagine 269

   

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