Nuovi ricordi arabici su la di Michele Amari

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      gnorito di Conta ('). Cotcsta data ci cade in acconcio: e non meno opportuno è per noi il sapere che il di appresso morte di Mamùn, il giovanetto Rescìd suo figliuolo fu salutato califo per procaccio di tre capitani arbitri dell' esercito ciascun de' quali avea seco diecimila cavalli, ed eran berberi i primi due e l'altro il condottiero dei Cristiani per nome Ferro Casil (2). Aggiungono gli annali che la madre di Rescìd avea corrotti que' capi con danari e con promessa di dar loro in preda la città di Marocco, e che quando questa s'arrese, Resckl pagò ai mercenari cristiani (3) cinquecento mila dinar in prezzo del mancato saccheggio. 1 Cristiani soli seguivano poi Rescìd in Segelmessa quando (1237) una tribù berbera gravemente oltraggiata lo cacciò di Marocco; nò v'ha cagion di dubitare ch'essi abbiano avuta
      (') h'artds, pag. 222. Si confronti Ibn-Khaldùn, Berbere*, II. 236. 237, c Storia di Spagna, testo di Bulàk, IV. 169. Fa cenno della ribellione d'Abu-Musa il Zerkesci, pag. 19 del testo che si stampa a Tunis.
      C) Così leggiamo nel testo d'Ibn-Khaldùn citato or ora. Senza dubbio fu alterato il nome in Affrica da chi lo pronunziava e poi da chi lo scrisse e dai copisti per molte generazioni. Forse torna a Fernando Gastil o come che fosso stato chiamato volgarmente in Marocco quel conte Ferdinando Nufìez de Lara, del quale dice Rodrigo Ximenes nel luogo clic citammo di sopra, pag. 565 nota 1, ed anco ne fa menzione il diacono Luca, scrivendo, presso Schott op. cit. IX, 112-113, che re Ferdinando, rappacificato col padre, richiamò il potente « Alvaro figlio di Pietro Ferdinando di Castiglia » di'era co' Saraceni. Lo stesso cronista descrivendo la sconfitta data a Ibn-IIùd il 123i presso Xeres da Alfonso fratello di Ferdinando III insieme col detto Alvaro, chiama quest'ultimo « heros potentissimi^ de Castella ». Tre secoli appresso il Mariana, libro XII, cap. 12, dà il cognome di Castrins a quest' Alvaro figliuolo del Ferdinando che morì presso Marocco e nota che la famiglia era potentissima e illustro per virtù militaro, ma usa a parteggiar co' Mori.
      (3) h'artds, pag. 223.


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Nuovi ricordi arabici su la storia di Genova
di Michele Amari
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