Nuovi ricordi arabici su la di Michele Amari
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a me pare, eli Jancscti, chiarito ribelle al paro dagli Almohadi e da Ibn-IIùd ; chc il Comune armò quattro navi ed otto galee, venduta temporaneamente una gabella sul sale per sopperire alle spese dell' armamento ; e che, non volendo il Sultano risarcire i danni recati dai Caleurini ai mercatanti di Genova e temendo non si pagassero con le proprie mani, chiamò in città i Barbari chc detter mano nel sangue e noli'aver loro, come si legge anco nel brano della cronaca arabica. Ammontate cosi le nuove e le antiche pretensioni di indennità, si presentava a Geuta Carbone Malocello il 1235 ('); ragunava su i bastimenti i Genovesi tutti; mandava solenne sfida al Sultano, e moriva pria che andasse a chiedere rinforzi in Siviglia, si com' ei si era proposto. Genova allora spedi altre forze navali, ma senza cavalli nè fanti; onde l'assedio continuò, come gli annali raccontano minutamente, con 70 navi grandi, 30 minori, 20 galee e molte piccole barche, e fini, dice lo scritto, « con decente e onorevole accordo » dopo il quale approdarono a Genova il 13 dicembre 1235 molte navi reduci dall' impresa. Cotesta data risponde bene a quella registrata nel Kartds e cosi anche molti particolari dell' assedio, il quale durò parecchi mesi tra gli anni G32 c G33 dell'egira e sempre nel 1235 dell' era volgare. Si può supporre che i 400,000 dinar non fossero stati pagati del tutto il giorno dell' accordo, o che la somma fosse stata maggiore, poiché un documento genovese del 123G fa men-
C) Il documento dell'elezione del capitano dell'armata e citato dal Mas-Latric nella stessa pagina, nota 2.
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