Nuovi ricordi arabici su la di Michele Amari
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benevolenza che voi avete mostrata ab antico a questo reame. E ci porge sicurtà de' vostri lodevoli propositi e delle vostre buone intenzioni il complessa de' fatti [a' quali accennate nella vostra lettera] e poi li particolareggiate; onde conviene che anco noi rispondiamo a parte a parte.
Voi accennate all'armata, dicendo averla mandata per motivo soltanto de' Turchi capitati in questi nostri paesi, poiché quante volte i Turchi vi hanno recato del danno son venuti sempre daqueste parti. Or [sappiate che] questa.......(lagnanza? non)
è giusta e che voi non potreste dir secondo verità somiglianti parole, quand' anco la vostra condotta fosse stata più lodevole. La nimistà tra voi e i Turchi non nasce ora ; 1' è radicata per lunga stagione; è durata poi in ogni tempo e in ogni istante, a tal segno che quante volte una delle due [nazioni] ha potuto sopraffare l'altra in qualunque luogo fosse, avete usata violenzapag. :i3 gli uni agli altri e vi siete oltraggiati fieramente..... Se costoro
vivessero sotto il nostro reggimento o movessero per comando nostro, oppure osservassero i nostri provvedimenti, di certo avreste argomento da dolervi di noi, e noi andremmo noverati tra coloro che in mal modo vogliono rompere ogni legame con voi. Ma grazie a Dio non è avvenuto alcun fatto di questa natura. Noi giuriamo per tutte le schiere degli Angioli, che siamo inno-centissimi di cosi fatta colpa.
Se poi non vi adirate per altro motivo, se non che noi lasciamo a costoro [libertà di] sbarcare ne' nostri paesi e vendere e comperare, questo non é caso che debba muover l'animo vostro contro di noi; nè uom giusto può in coscenza pronunziare così fatta accusa , nè ammetterla. Come oseremmo di cacciare dal nostro territorio i correligionarii nostri? Come vietare la venuta di gente benevola ed amica? Sarebbe giusta l'ira vostra se noi li aiutassimo con le nostre forze, se uscissimo in corsa con essoloro sopra di voi, se loro fornissimo alcun
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