La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
' ' V -^JCAPO SECONDO T. 23
colonie guastarono. Per la stessa cagione jla mag^ gior parte de'Liguri, vilipese le contrari* lusinghe, aderì ad Annibale capitano de1 Cartaginesi, il quale preceduto da grandissima fama moveva di Spagna ad assalire l'Italia. Ma Genova fu capo della parte non ostile a'Romani, come quella che più ricca di traffico aveva più bisogno di pace. Amichevolmente entrò nel suo porto con sessanta navi da guerra il consolo Publio Scipione (*); il quale ingannato da una voce comune, che Annibale fosse appena disceso da'Pirenei, s'incamminò alla Gallia meridionale. Dove sentendosi dall'attivissimo Cartaginese prevenuto di tanto che già valicava l'Alpi, Cornelio tornò a Genova, lasciò l'armata marittima, e avviossi con piccola mano d'armati all'esercito di terra, che due pretori avevano guidato al Po.
È questa la prima notizia di Genova nell'antichità (2'. Nondimeno undici secoli appresso una volgare opinione si sparse, che il fondatore di lei fosse Giano re degli Aborigini, e nume bifronte al dir de'poeti; sicché non perdeva mai d'occhio il passato e antivedeva il futuro, tanto era esperto e perspicace (3). Ma ritorniamo alla storia: il consolo romano spinse l'esercito dal Po al Tesino, ove rimase sconfitto, ferito, e della
(lì Tit Liv., Rom. hist., lib. XXI.
(2) Giace a'gradi 44, 24', 32" di lat. N. 26, 3(7, 15" di long, dall'isola di Ferro.
(3) Secondo il signor Niebuhr la statua di Giano fu fatta bifronte, perchè, collocata sul monte Paladino, guardava Roma dall'una parte, e Quiri dall'altra. Questa recente opinione non distrugge l'antica.
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