La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
* —TP* , t
>
A
28 / LIBRO PRIMOose l'amistà di un popolo marittimo'come gì' Infuni, a quella de'móntanart, per brama di occu-- pare i lor gioghi ov'è buon pascolo ed uno di que'passi angusti, detto oggi il ponte di Nava, onde si scende nell' Insubria. E ciò che voleva ottenne.
Seguì in quel mentre non lungi dalle rovine di Genova (tanto sono la situazione e l'abitudine potenti) una grande adunanza di Liguri e Galli cisalpini per deliberare sulle cose comuni. Avvedutezza e costanza richiedevano i tempi. Perchè, mancate le forze e la fortuna di Annibale, riuscivane la possanza di Roma tanto sospetta, quanto la lega con Cartagine pericolosa. I più animosi sconsigliavano l'amistà della prima,per non buttarsi, piedi e mani legate, in servitù; gli altri non volevano unione con le seconda per non dividere i guai di un imperio cadente; tutti esageravano le proprie forze. Avvisato Magone di tali consulte, corse a tutta briglia al luogo ov'elle si agitavano; e approdaronvi per avventura a un medesimo tempo venticinque navi da guerra con seimila pedoni, sette elefanti, ottocento cavalli e molto danaro. Le istruzioni che il ragguagliavano di questi soccorsi, erano imperiose; riprovveduto in tal guisa raggiugnesse senza più il fratello; e portassero insieme alle mura di Roma il terrore che il giovine Scipione figliuolo di Publio aveva già sparso nell'Affrica.
Gli ordini dati da lontano errano quasi sempre jiel fatto. Indi è che il governo cartaginese stimava agevole e piana l'ingiunta unione, quando trovandosi un romano pretore nella Gallia cisal-
hy
i
| |
Infuni Nava Insubria Genova Liguri Galli Annibale Roma Cartagine Magone Roma Scipione Publio Affrica Gallia
|