La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
46 LIBRO PRIMO 7
confiscò trentadue navi armate e proibì tener per Tinnanzi legni maggiori delle triremi: chiaro indizio che queste antiche galee non avevano già tre coverte e tre ordini di remi, com'è generale opinione.
Tutto allora rappresentò in Roma la guerra ligustica. Dedicossi il tempio votato a Venere Ericina dal consolo Porzio, Emilio trionfo solennemente degli Albiganesi; un'ambasceria dei Liguri apuani fu udita in senato; e ributtate le sue dimande, si lèsse da'rostri un decreto che ordinava nuove leve. (38o5) Facevansi ancora le scelte quando i proconsoli Publio Cornelio Cetego e Marco Bebio Tranfilo, pentiti del tempo perduto nel lor consolato, assalirono con le vecchie legioni que'Liguri apuani i quali abitavano una catena ai monti detta al presente le Panie e Anido allora. Un uomo pacifico, ma di poco cervello gli aveva consigliati all'imbasciata ai Roma, senz'impacciarsi di altri provvedimenti. Il perchè disarmati non poterono oppor resistenza. Ma sapendo il senato la parte che avevano avuta nel trofeo della selva Marcia, non rimase appagato della loro sommissione. Si facciano, scrisse a'proconsoli, si facciano snidare dal loro paese e si conducano per amore o per forza nel Sannio con le loro famiglie. Era il Sannio una provincia lontana fra la Campania e l'Apulia, spopolata da lunghissimi anni.
A tale intimazione i miseri Apuani malediro-nomille volte quel giorno in cui sperarono pietà, gridando a una voce che meglio sarebbe stato morire non affatto invendicati. Ma poiché ornaiy
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