La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
. CAPO SECONDO 53
Liguri e aveva afforzate le due sommità gagliardamente; tutti i greppi vicini bulicavano, d armi e d'armati. Petilio a tal vista divise le riposate legioni in più coorti Ci), e le due prime guidando egli stesso contro il giogo di Leto che mena ritto a Susmonte, gridava per incorraggirle: « Venite su, valenti compagni, ch'oggi è quel dì ch'io pi-glierò Leto ad ogni modo ». Superstizioso era il volgo di Roma; e però quelle voci del consolo in cambio di far animo a'soldati, lo tolsero; dacché Leto e morte suonano in lingua latina lo stesso. Piovevano intanto le saette, le pietre. Una delle coorti eh'e'guidava in persona, cominciò a dubitare, a fermarsi. Egli vi accorse, rimisela al passo, e tornando con impeto a salire e a precedere gli altri, pria che se n'avvedesse, fu accerchiato dai Liguri e quindi ucciso. I legionari già mal disposti a seguitarlo, senza pur levarne il cadavero, si diedero ad una fuga precipitosa che durò fino alla marina. Donde il senato, disaminato il fatto, li cassò tutti dagli stipendii, dichiarando indegni della milizia coloro che morir non sapevano piuttosto che abbandonare il lor capitano. Quel giogo fatale fu quindi innanzi chiamato con piccola variazione Motls lactus, Monte lieto, oggi ancor Mont'allegro; o i vincitori volessero i vinti beffare nella lor lingua, o i Romani stessi mutassero ih bene un nome malaugurato
(1) Val. Max. I, 15.
(2) Trovaronsi, or son quarant'anni, là intorno gli avanzi di une scheletro con molti ornamenti militari, e veggonsi ancora al monte Lavagna i rottami d'antichissime fortificazioni; il che conferma la nostra opinione , eh' è pur di Cluverio , contro chi colloca Susmonte, Leto e Balista nell'Appennia Modo nei e.
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