La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 61
misero da principio spavento, perchè il settimo giorno della lor partita Postumio si gravemente ammalò che, fattosi condurre a Roma, vi mori poco appresso. Ma le vittorie di Opimio liberarono gli animi dalla superstizione. Gli Ossibii furono sconfìtti, perchè temerariamente sdegnarono di aspettare i Diceati i quali venivano in loro soccorso. Con pari temerità combatterono i Diceati, allargarono gli ordini dell'esercito loro e, quasi a sicura preda corressero, si diedero gli uni dopo gli altri a urtare i Romani che, sebben vittoriosi de'loro compagni, mostravano nella lentezza dei movimenti timore. Quando i Diceati erano più sparsi e disordinati, il consolo diè segno di avventarsi contro di loro, ne uccise i primi, gli altri prese o fugò. Nizza, Antibo furono ricuperati, Egitna espugnata, i rei della violata ambasceria caricati di catene e mandati a Roma; l'intera na-zion suddivisa in piccoli popoli; parte del territorio donato a Marsilia, e quella durissima con-dizion imposta di darle ostaggi e ai dati tempi scambiarli.
I patti troppo molesti presto si sfanno. Sapreb-besi come i Transalpini rompessero quelli che Opimio aveva loro imposti, se smarrita non fosse la storia di Pompeo Trogo, il quale, secondo che accenna il conservato proemio del quarantesimo terzo libro, ne trattatava espressamente; e bene il sapea, essendo loro paesano. Certo è che i Romani, vinta la terza guerra contro Cartagine, disfatta Numanzia e repressi alcuni interni tumulti, si volsero, secondo il loro costume, a un paese in tutto quel tempo trascurato, e trovaronvi l'al-
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