La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO . ' 79
vilegiati quanto i Romani, o solamente quanto i Latini. Ma dopo le leggi Lucia e Pompea si tolsero queste disuguaglianze, e per gì' inconvenienti che indi nascevano, si aggiunsero dieci tribù alle 35 originarie in che Roma era divisa. Ogni municipio fu scritto in una di quelle, e ogni cittadino novello dava il suo voto, come gli antichi e nativi, ne'pubblici comizi circa le paci, le guerre, l'elezioni de'magistrati, le leggi e le supreme appellazioni. Nel rimanente i municipii non meno che le colonie romane riverberavano una chiara immagine della grande città loro capo. Imperciocché a Roma la distinzione principale degli ordini era Senato e popolo, come ne'municipii Decurioni e plebe. I primi, detti eziandio Senatori, si consigliavano da prima insieme, quindi stendevano il decreto, e se il negozio era grave Io proponevano all'assemblea della plebe, la quale po-tea rifiutarlo o confermarlo co'suoi voti senza farvi alterazione. Dovevano i decurioni avere l'età di venticique anni e il censo di centomila danari equivalenti a ventimila lire nostre. L'ordinario lor numero era d'un centinajo, non compresi i Patroni, spezie di decurioni onorari, promossi alle dignità della repubblica madre, e i Praetex-tati figliuoli di decurioni, aventi l'abito de'giovinetti nobili, chiamato Praetexta, ma privi tuttavia di vóto perchè non ancora in età, o non mancato il numero legale. Adunque i figli succedevano a'padri e in difetto di successore ereditario, si procedeva alla elezione di un altro. Dall'ordine stesso si traevano i magistrati, ciò è i Duumviri juri dicundo, che erano due presidentiby
| |
Romani Latini Lucia Pompea Roma Roma Senato Decurioni Senatori Patroni Praetex-tati Praetexta Duumviri
|