La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
82 ' LIBRO PRIMOe il mare. Quindi i Romani, Tegolata chiamarono il luogo ove quella specie di tegole si trasportava dall'erte lor cave al lido; e probabilmente il nome stesso de'Tigulii non deriva d'altronde.
Spinti da emulazione o tirati dal caso gli Apuani scavarono l'Anido con altri monti d'intorno, e trovarono in quelli verso i tempi di Augusto un marmo candido e terso, attissimo per la finezza e la mole cosi alle statue più dilicate come alle fabbriche più maestose ai Roma, dove un sol pezzo bastava sovente a un'intera colonna. Più ancora giovò alla vendita delle loro derrate il vicin golfo di Luni coronato di monti, coli'isola Palmaria per argine che gli forma due bocche, e con varii seni e ricetti di placido mare a dispetto de' venti più tempestosi. Il primo maestro delle bellezze poetiche in Roma diceva: Giova conoscere il porto di Luni, o cittadini ! Lunai portum operae est cognoscere, cives f1). La pace e l'unione avvalorarono i consigli di Ennio, e na-vilii e mercatanti romani vi si ripararono a gara co'nazionali. Quando vi si scuoprisse il bel marmo nero di Porto Venere tutto screziato di un giallo simile all'oro, noi non sappiamo. Certo i Romani l1 avrannotxJr^e noi acquistato per incrostarne colonne e ricoprirne tavolini o forzieri. Insieme col traffico fiorì l'agricoltura; e i vini delfolfo rinvigoriti probabilmente coli' uve delle alze vicine, or Cinque Terre, furono stimati migliori de'vini toscani. La popolazione ne crebbe talmente che il piccolo castello di Luni dopo varii
(I) Q. Eunii, Fragment.
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