La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
86 libro primocominciasse il suo viaggio marittimo ove gli altri capitani non erano usati, centoventi miglia rifece per imbarcarsi nel porto di Genova. Allora uno smisurato serpente, quale rappresentarsi poteva alla fantasia colpita da una guerra ingiusta e infelice, fiscbiogli incontro e disparve. 11 consolo non sapendo più che si fare, mise alla vela; e giunto in Ispagna fu sconfitto con trentamila uomini da quattromila (*).
Non occorre altra memoria del porto di Genova fino all'anno 687 di Roma (3918). Una moltitudine incredibile di pirati uscì in quel tempo dalla Cilicia, istigata da Mitridate re del Ponto, a bloccare tutte le coste, onde venivano viveri a Roma. Perciò Gneo Pompeo, anzi esperto capitano che uomo maturo, ottenuta un ampissima facoltà sopra i mari e le riviere della Repubblica, affidò la custodia del seno di Genova a Marco Pomponio (2). e posti altri legati nel mar Tosco, nel Siculo, nel Gallico, nel Ralearico, nel Gadi-tano, nell'Asia Minore e nel Ponto, così strinse d'ogni intorno i pirati, che dove non sembrava possibile in molti anni, tolse di mezzo in quaranta dì quel flagello, rendè a'naviganti pacifici l'uso del mare e fino agli abitanti fra terra l'agricoltura. Perciò i Romani gli attribuirono il titolo di Magno; e godrebbe a noi l'animo di poter
([) Il senato romano non avendo ratificato l'accordo fatto dal consolo Mancino dopo la sua sconfitta, mandò in Ispagna il secondo Scipione distruttor di Cartagine, il quale distrusse ¦imilmente Numanzia.
(2) Liv., epit., lib. I, c. Appian in bello Mitrid. Floro, 1. Ili, il quale nomina a legato un Gratilio.
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