La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
104 LIBRO SECONDOdella costanza romana. Similmente la plebe ebbe i campi e il grano richiesto per opera principalmente di Mario il vincitore de'Cimbri e di Giu-gurta, il quale ella inalzò sei volte al consolato, tutto che insufficiente alle cose civili e sprezzator delle leggi.
Dall'altra parte i nobili romani insieme cogli antichi possessori de'fondi in Italia, per desiderio di vendetta e per sospetto di spartizioni ancor più nocive, aderirono a Siila uomo nobile, atto al fòro e nulla meno capace dell'arme. Donde che Mario si vide a tal termine di dover fuggire travestito in Affrica. (3897) Siila rialzò la parte de*nobili, e rassettata com'egli credea, la repubblica passò in Asia contro Mitridate re del ron-to, il quale, all'ombra delle discordie ardenti tra i Romani, aveva loro arrecati grandissimi danni, facendo non che altro trucidare in un sol giorno tutti coloro che abitavano ne'suoi stati, ed erano centocinquantamila. Ciò inteso da Mario, tornò in Italia, mise in libertà i servi, radunò i fuorusciti, e cosi accompagnato rientrò a tradimento in Roma, dov'egli diede un cotal cenno a'suoi satelliti, di trucidare tutti coloro che avessero lui salutato, ed egli non avesse loro risposto.
In questa scelerata uccisione ecco nuova che Siila ritornava in Italia coli' esercito trionfante. Mario allora cessò dal sangue; si fece far consolo per la . settima volta, ma fra gli apparecchi di nuova guèrra civile, tal ebbe vicenda di sogni e pensier tormentosi che ne morì. E fu peggio per Roma;-perchè Siila, sitibondo del sangue risparmiato da Mario, spinse l'atrocità a tal segno, dihy
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