La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
106 LIBRO SECONDOpavido Porzio Catone più tosto che arrendersi al vincitore, s'ammazzò da sè stesso in Utica. Cesare perdonò a1 superstiti; e già pareva fuor d'ogni rischio, quando i più intimi amici gli congiurarono contro, strinsero sotto le toghe i pugnali, e mentr'egli entrava in senato ov'era una statua di Pompeo, lo stramazzarono con cento colpi a'suoi piedi. Esso rivolto a Marco Bruto, cui amava moltissimo, gridò coli' ultimo fiato : « E tu, figliuol mio, ancora? ... « La morte naturale di Siila e la violenta di Cesare attestano la ma-
nanimità de'Romani nella stessa lor decadenza.
erchè Siila disceso dal supremo potere non trovò vendicatori delle offese private, e li trovò delle pubbliche Cesare in trono.
Ma libertà non rampolla in mezzo d'ingrati. L'indifferenza del popolo atterrì i tirannicidi; inquieta coscienza, che un mal genio appellavano (0,lidimentò e la repubblica disordinata cadde in un male peggior de'primi,la tirannia di tre senatori. (3q42) Essi pattuirono sopra tutte le cose, che l'uno dovesse immolare le più care persone se così all' altro piacesse. Laonde Antonio, dei triumviri uno, sottoscrisse la morte del zio, Lepido quella del fratello, e Ottaviano di Cicerone suo benefattore, principe della romana eloquenza. La sanguinosa lega durò finché Marco e Decimo Bruti, Cajo Cassio lor compagno, e l'ultimo figliuol di Pompeo rimasero in vita, poscia si
(I) Vedi nella vita di Marco Bruto scritta da Plutarco, il mal genio o fantasma che due volte gli apparve avanti la sua sconfitta a Filippi: nè altro significano gli avoltoi della greca mitologia.
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