La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
112 LIBRO SECONDOnobile uficiale, i suoi eredi gli apprestarono solenne mortorio (*). Or quando la funebre pompa fu giunta nella piazza principale, il popolo affollato levò il romore e opposesi al passaggio, volendo che gli eredi promettessero innanzi tratto di dare uno spettacolo di gladiatori, barbaro divertimento del quale non che la plebe di Roma, i senatori e le matrone use al sangue delle guerre civili, erano spasimanti. Rifiutata la pretesione, il mortorio andò in iscompiglio, e vennesi alle mani. Come Tiberio lo seppe, spedi a Pollenza una forte cavalleria, e al re Cozio 11, figliuolo dell'amico di Augusto, commise che da canto suo vi mandasse un nerbo di fanti. Donde la nascente sommossa fu tosto sedata, e appena se ne bisbigliò al di fuori.
Tiberio mutò co'tempi i costumi; così attivo e di apparenti virtù Anch'ebbe bisogno del se- -nato, e finché visse Germanico figliuolo di un suo fratel maggiore; tra rio e buono, vivente ancora la madre vedova di Augusto; infingardo, crudele e pien di lussurie infami, quando rimossa ogni tema e vergogna secondò sue passioni. Un tristo fine gli. rendè giusto merito; perchè non potendo più sopportare nè Roma, nè f isola stessa di Capri testimone de'suoi lunghi stravizzi, ad ogni poco mutava luogo; e finalmente posatosi al^promontorio di Miseno nella villa già di Lu-cullo, cadde in deliquio. Ma tornandogli poscia vista e favella, i suoi confidenti medesimi che spacciato lo avevano per morto, gli rinvolsero il sozzo capo nel piumaccio, e sì l'affogarono.
(I) Dion. Casa., lib. IX, 24.
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