La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO li 7
Fautore della pubblica gioia non potè contenersi dal piangere dirottamente, pensando forse alla misera condizione dell'uomo che trastullasi oggi e muor dimani. Forse ancora sentiva il proprio fine vicino; laonde, amareggiato dalla fraterna invidia e indebolito altresì dall' uso eccessivo dei bagni caldi, si condusse da Roma in Sabina. Ma giunto alla villa ov'era pur morto suo padre, si sentì venir meno. Domiziano, che mai non lo lasciava, il fe' porre in un bagno di neve; di poi, senz'altrimenti curarsene, tornò a Roma messag-giero anticipato della sua morte, e afflitto soltanto dell' afflizione universale. I senatori all'incontro Corsero non chiamati alla curia, a fine di celebrare altamente le lodi di un principe rade volte lodato in vita, perch'egli no'l poteva comportare. Regnò due anni, due mesi e venti giorni.
Il cuore di Domiziano già s'è conosciuto. Resta a dire che pervenuto all'impero passava una parte del giorno a infilzar mosche, un'altra a perseguitare innocenti. I Sarmali intanto, i Daci, 1 Medi diedero all'armi, ammazzarono proconsoli, sterminarono città senz' opposizione. Dall'altra banda i Britanni con ugual furia si mosdQo: ma loro ributtò Agricola, uom valoroso oltre al voluto da Domiziano che sospettava del valore altrui. Fu perciò richiamato, e quivi a poco morì, come alcuni credettero, di veleno, sembrando inverisimile che l'imperadore non avacciasse la morte de'buoni. Il quale avendo perduto ogni ritegno, esiliò le più degne matrone, cinse d'arme il senato e tolse di vita non solamente molti uomini consolari, ma pur Flavio Clemente suoby
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