La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 131
lustre fra i Liguri e i Romani. I suoi antenati, nelle guerre di Roma fatti prigioni, vennero ridotti in servitù secondo un generale costume •presso gli antichi. L'avolo suo fu messo in libertà da Lollio Genziano, cui altri chiamano Avito, in un podere del quale ei lavorava. Suo padre, Elvio Successo per nome, mutò i lavori campestri con un negozio di legnami da costruzione; onde rendutosi più agiato, lasciò la villa di Marte a'piè dell'Alpi ove avea procreato Pertinace, e prese stanza in Vado. Una fornace di mattoni che da quell'uomo intraprendente ch'egli era vi pose, come ve ne ha tuttavia moltissime, lo abilitò a procacciare una liberale educazione al figliuolo, mandandolo a scuola di Sulpizio Apollinare, il quale insegnava in quelle parti gramatica. Prova ella è questa che le lettere fiorivano assai in Liguria, perciocché la gramatica aveva in quel tempo ampi confini, e che Sulpizio, già professore in Cartagine, era uomo di elegante dottrina, come le Notti Attiche di Aullo Gellio fan fede. Tanto Pertinace imparò sotto il magistero di lui, che ivi a non molto sottentrò alla sua cattedra. Ma poi desioso di più vasto teatro, domandò per mezzo di Lollio, protettore legale della sua famiglia, un grado nella milizia; e fu nominato centurione, o avesse già imparato il mestiere dell'arme, o questo allora fosse più facile che ora non sembra. L'esempio suo confermò come lo studio della buona letteratura avvalora gli animi, anzi che gli snervi; onde sortì questi rapidi e grandi avanzamenti, prefetto di una coorte, tribuno militare della prima legione nella Rezia e nel No-
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