La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      142 LIBRO SECONDO
      (249) questo mentre i pretoriani avevano già tolto di vita l'imperadore Filippo col suo innocente figliuolo, e sostituitogli Decio uom nato in Pannonia, ma, conforme suona il suo nome, disceso da una famiglia romana. I cattivi avevan dato luogo a un valentuomo per timore de'Goti. Ond'egli si mosse con intrepidezza ad assalirli. 1 primi incontri non furon felici. Pur soprafatti dalla tattica nimica, i barbari acconsentivano a ritirarsi,salva la preda. Ma Decio non li volle esaudire, affinchè una qualche memorabile vittoria ristampasse nell'animo delle nazioni quella riverenza della romana repubblica che i disordini di lei già cancellavano. Yenner dunque a giornata presso il Foro di Terebonio città della Mesia, eh'è provincia vicina alla Dacia. A'primi colpi l'imperadore si vide cader morto a'piedi suo figlio, giovine di somma espettazione; ma raffrenando il paterno dolore, gridò: « Coraggio, amici, la morte di un fantaccino è lieve danno! « Tanta virtù fe' rompere la prima linea del nimico esercito, poi la seconda. Un padule proteggeva la terza che non si mosse finché i Romani pesantemente armati si immergessero nel loto. (2S1) Die'allora un ferocissimo assalto e restò vittoriosa. Decio fu ucciso, nè si rinvenne mai più il suo cadavere.
      Gallo nato in Italia ed Emiliano in Mauritania, sperimentati guerrieri, salvarono gli avanzi delie vinte legioni. Conseguirono l'un dopo l'altro la porpora imperiale, e indi a pochi mesi perderon la vita traditi da'propri soldati. (253) Non fu mai scelta più applaudita che quella diValeriano, e nessuna ancora più infelice. Forse l'indole suaby


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Primo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 479

   

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