La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 149
idoglio. Rincresce il dire che la bruna e viva euobia, rispettata da Claudio, fu assalita dal rigido Aureliano. Due eserciti non la difesero, l'agilità di un dromedario non la salvò. Vide la sua città spogliata, vide Longino di lei consigliere, non ostante i sublimi suoi scritti, decapitato} e avvinta il collo di grosse gemme orientali, l'in-* felice eroina accompagnò il trionfo.
Aureliano era sazio di gloria, quando inopinato tumulto gli diè a conoscere che la disciplina de'suoi non essendo ben rafferma, richiedeva ancor nuovi cimenti. Laonde vinse in senato il partito di far guerra alla Persia, affine di vendicar Yaleriano. Ma giunto coli'esercito alle frontiere, trovò quella morte alla quale aveva creduto fuggire per tradimento di un suo segretario. L'esercito, punito ch'ebbe il misfatto, domandò un principe al senato. (275) Questi non credendo la domanda sincera, rimise a'soldati la scelta. Nuove istanze e nuovi rifiuti per otto mesi, nel cui intervallo non v'ebbe principe, nè sedizioni, nè usurpatori. Finalmente i senatori elessero Tacito lor collega, uom settuagenario, disceso dal celebre storico. Egli usò lo stesso vestire che da privato. Proibì alla moglie gli ori e le gemme. 1 figliuoli e i fratelli non volle che fossero seco a parte dell'imperio; e rispettò nel senato quelle prerogative che presunzione e violenza conculcavano spesso, elezione del principe, nominazione de'consoli e governatori delle interne pro-vincie, ricorsi di grafia, processi de' delitti di stato, approvazione delle leggi.
Riordinata così la repubblica; non dubitò dihy
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