La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 155
a eleggere un principe a lor modo; e piacque loro Massenzio figliuolo di Massimiano Ercufio. Galeno spedì contro a Massenzio il Cesare Severo che fu ucciso: andò egli in persona e rimase sconfitto. Ritiratosi in Illiria, fece a nuovo irnpe-radore Licinio suo amico, nè stette guari che trapassò. (3o6) In questo mezzo Massimiano il giovine assunse il titolo supremo di Augusto; Costantino succedè al padre Costanzo; e Massimiano Er-culio pentitosi dell'abdicazione, macchinò contro il proprio figliuolo. Ma scoperto e bandito fuggì alla corte di Costantino suo genero, ove fattosi capo di una sedizione, perde la vita. (3io) L'antico suo collega all'opposto mancò di morte naturale in Salona città dàlmata, sazio degli onori, ma della solitudine non mai.
Restavano adunque quattro principi, Costantino e Massenzio in occidente, in oriente Licinio e Massimiano il giovine. Massenzio, l'eletto dei Romani, così gli opprimeva, che esaurita ogni maniera di dazi, aveva ritrovato il nome derisivo di doni gratuiti. Ciò diede origine alla voce, e forse alla mostra di una solenne ambasceria , chiedente a nome del senato e del popolo romano liberazione. Ma come non liberarsi da sè stessi se avevano coraggio, e se non avevano, come avventurarsi a una domanda tanto pericolosa? Comunque sia, l'imperador delle Gallie dichiarò che porterebbe la libertà all'Italia; e tre grandi vittorie a Turino, a Verona, a Roma gliene dettero il vanto. Le coorti pretoriane sempre più fedeli a'malvagi che a'buoni perirono disperate, e il rapace Massenzio affogò nel Tevere. Tutto l'Occidente venerò Costantino.
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