La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
156 LIBRO SECONDOCotali novelle essendo pervenute a Massimiano il giovine, lo invogliarono a regnare senza compagni nelle provincie orientali: onde a mezzo inverno usci della Si ria, e con seltanlauiila Asiatici prese Bisanzio ed Eraclea; ma quivi il sopragiunse Licinio con soli trentamila Illirici; la fortuna il tradì, e disperazione o veleno l'estinse. I due principi vittoriosi, Costantino e Licinio, quantunque cognati, non durarono un intero anno in pace; e per non perdere il tempo necessario a far molte leve, con quelle poche che avevano in pronto s'affrontarono nella Pannonia; dove Licinio, non ostante che superiore di forze, nè scarso di virtù militare, fu vinto due volte e costretto a cedere ogni ragione da'confini della Caledonia all'estremità della Grecia. La Dacia fa allora assalita da'Goti, che rifatti i danni delle passate sconfitte, confidavano nelle recenti dissensioni di Roma. Ma in cambio delle immaginate conquiste, si trovarono a fronte un impera-dore nulla men valoroso di Aureliano e di Probo$ si volsero in fuga, e vennero inseguiti fino al mar Nero. 11 biografo di Costantino asserisce di lui, che penetrò ancor nella Scizia; e Sciti e Goti gli giurarono ubbidienza.
Tanti trofei crebbero al vincitor l'alterigia, al suo collega i sospetti; onde ruppero la fresca concordia, e ali1 ultimo eccidio disposti, spogliaron di gente i loro paesi. L'Europa romana armò centoventimila soldati, e galee dugento; l'Asia centocinquantamila fanti, quindicimila cavalli, e trecencinquanta galee.
Sapeva Licinio, come il numero degli uominiby
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