La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUARTO 167
schiatta,prese animo di trucidarlo. Costui dominò nelle Gallie e in Italia; ma la Grecia e le provincie illiriche si diedero a Yetranio loro comandante. Come sì fatte nuove vennero a Costanzo, egli s'accese del desiderio di rivendicare tutti i domimi paterni; nè potendo ciò con la forza, convenne col più vicino usurpatore di abboccarsi nella pianura di Sardico, e alla presenza de'loro eserciti patteggiare un' alleanza sincera. Romani e Barbari, cavalieri e fanti, con ferri nudi e lance alzate si schierarono in giro. Nel mezzo della pianura sopra un magnifico trono, decorati delle insegne imperiali salirono insieme Yetranio e Costanzo. Il quale dopo ansioso universale silenzio prese a dir di Magnenzio, quasi commendare volesse contro quel traditore la lega. Ma nel compiangere il crudo fine di Costante, tanto rammentò de'diritti fraterni, tanto delle glorie e delle virtù del padre, che gli ufficiali, parte già guadagnati e parte allora persuasi, cominciarono a gridare, e tutta la moltitudine a ripetere a gran voce: Cadano gli usurpatori, e viva il figliuolo del gran Costantino ! » Allora Yetranio per paura o filosofia si cavò daddosso gli ornamenti imperiali, li depose a'piè di Costanzo, e ne accettò un ritiro pieno di comodi e di pace.
Ottenuto il successo maggiore che umana eloquenza avesse giammai, Costanzo fe' scelta di esperti capitani, i quali occupata l'Italia, vinsero due volte Magnenzio. Ma in queste lunghe fazioni il fiore de' due eserciti svenne, e l'Imperio si vuotò di difensori; tanto la sua divisione partoriva discordie, e le discordie rovine 1 Magnenzio s'am-
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