La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUARTO 173
Mentr'egli così procedeva, Graziano era slatoucciso da'suoi in vendetta dell'odio ch'egli portava a'loro vizi, e dell'affezione ch'ei palesava troppo incautamente a'Franchi. Magno Massimo, conte o prefetto militare in Brettagna, profittò del misfatto, occupando con moltitudine d'isolani le Gallie; nè pago ancora di dominare oltre monti, varcò a tradimento le Alpi e prese Milano. (387) A gran fatica camparono in Tessalo-nica il giovine Valenliniano, l'accorta madre Giustina e la bellissima sorella Galla. Dove Teodosio innamoratosi, e la mano ottenuta della principessa (I), promise quanto può promettere un imperatore amante. E parve tosto un altro uomo, nimico d'indugi, sfidator de'pericoli. Talché mandati in ogni parte, ove occorreva difesa, ottimi capitani, guidò egli stesso il fiore delle legioni per orridi dirupi dalla Macedonia nella Pannonia. La deserzione de'Barbari misti a'Romani non lo rattenne. Massimo era già alla Savaj ma fu costretto di retrocedere al Lisonzo, e quivi mentre distribuiva le paghe a'soldati, venne assalito, spoglio della porpora imperiale e ucciso. La prosperità è tenace. (388) Pur l'onesto vincitore, dopo aver riformati gli abusi introdotti durante la minorità e l'usurpazione, rendè al cognato il liberato Occidente.
Gli scrittori ecclesiastici (2) riferiscono qui due memorabili editti, l'un sopra la distruzione dei tempii e degl'idoli pagani tollerati da Costanti) Vedovo era di Piacilla. Zosim. hist. lib. IV, 768. (2) Theodor. Ep. bill. ecd. lib. V. Sozomen. lib. VII.
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