La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
174 LIBRO SECONDOtino, l'altro sopra una sommossa in Tessalo-nica. (389) Udì in Milano Teodosio che gli abitanti dell'antica sua residenza, mancare vedendosi gli usati guadagni a cagione della sua lontananza, rotte avean le sue statue con tumultuario furore. Tutti non eran colpevoli, e immagini di
Fietre o metallo non meritano umano sangue. Ma ira offuscava talvolta il chiaro intendimento del principe. «Corrano la città i soldati, e menino le n spade a tondo senza formalità di giudizi nè di-»stinzion di persone»: così Teodosio imponeva. Sette migliaja d'anime costò il suo barbaro editto; e nondimeno egli volle il dì del Natale partecipare a'sacri misteri. Tosto che il vescovo di Milano Ambrosio n'ebbe avviso,incontro gli venne, e rattenutolo in sul limitare del duomo, gli disse: « Come vuoi, o signore, accostarti alle labbra il sangue prezioso di Gesù Cristo, tu ancora grondante del sangue delle sue creature?» Cui egli balbettando rispose, «che anche Davide fu peccatore ». — « Giacché peccasti come il re Davide, come lui fa penitenza!»El'imperadoreeseguì ciò che il vescovo prescrisse.
Giustina intanto passò di vita. 11 giovine Yalen-tiniano, già avvezzo al governo di lei, si diè in braccio a un Franco, Arbogasto di nome, il quale aveva più valore che fede. Perchè condotto da costui nelle Gallie, n'ebbe tali disgusti, che non curando più pericolo alcuno, alla presenza di tutti i ministri lo spogliò della sua dignità. IL Franco disse poche parole; se non che ivi a due giorni i domestici di Valentiniano lo trovarono esangue in letto. Non indugiò il valoroso Teodo-
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