La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 179
gna all'Imperio, e fra la Loira e la Garonna por sede con titolo di suo comandante generale. Com'egli promise, cosi esegui; ma sconfitto ch'egli ebbe oltre l'Alpi e i Pirenei gli Alani, i Vandali, i Svevi, un nano cui egli soleva irritare scherzando, gli tolse la vita nel gotico palazzo di Barcellona, I suoi divisamenti furono seguitati da Vallia; gli Alani distrutti, i Svevi e i Vandali chiusi nelle montagne della Gallizia, la Spagna restituita a'Romani secondo gli accordi, e i Visigoti assicurati nell' Aquitania, vasta provincia dal Rodano a'Pirenei. (4*9) Nel medesimo tempo la corte di Ravenna permise che i Burgundi pigliassero piede nella provincia chiamata indi Borgogna, i Franchi intorno alla Schelda; e che i popoli vicini al mar Germanico formassero una lega indipendente, detta con celtico vocabolo Ar-morica.
Cosi Onorio pervenne al termine d'una lunga vita, quasi straniero ne'suoi stati, e schiavo nella sua corte. Arcadio non fu migliore. (4^3) Ma di lui e di Teodosio II autore del codice Teodosiano non occorre dir altro, perchè alcuna parte non ebbero nelle cose d'Italia; e tacerem similmente de'suoi successori, qualunque volta vi sarà lo stesso motivo. Non è però da tacersi, eh'e'seguitarono a intitolarsi Romani ed eredi de'Cesari, quantunque assumessero la favella de'Greci e i costumi orientali.
Onorio non lasciò discendenza. Placidia sorella di lui, e vedova del re de'Goti Ataulfo, era ita a seconde nozze con un generale romano, per nome Costanzo, cui partorì due figliuoli, Onpria
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