La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
182 LIBRO SECONDOcifiche, finché Rugila, nelle cui vene scorreva il più puro sangue dell1 Asia, gl1 istigò a riunirsi e seguitarlo in Pannonia, chiamata indi Ungheria. Venuto Rugila a morte, Attila, del quale la storia non ha nome più celebre, fu proclamato re o Tan-giù nella nuova metropoli degli Unni (433), selvoso e immenso villaggio fra le falde de'monti Carpazi e i colli, ove al presente maturano le dolci uve Tocai. In nome del Dio della guerra, dal quale diceva aver ricevuta una spada, il nipote di Rugila Attila vinse, o intimorì quante nazioni abitavano fra il Volga e il Reno, il Danubio e il Baltico. La Persia, l'India, la Cina, venerarono il suo nome: l'Imperio dell'Oriente l'allontanò con atti supplichevoli e con tributi; e affinchè niente di maravi^lioso mancasse, Onoria sorella di Valentiniano s innamorò del barbaro sconosciuto, e mandogli in pegno di fede un anello. Col pretesto adunque ai rivendicare una sposa, benché avesse un serraglio, e coli'occasione di soccorrere i Franchi suoi amici, il re unno guidò nelle Gallie trecentomila Barbari. Fu allora che Ezio lavò la macchia della rovina di Bonifazio; fece una leva de'più valorosi, eccitò i Goti dell'Aquitania contro il nemico comune, e affrontollo presso a Sciallon in Sciampagna sopra una pianura di cencinquanta miglia in lunghezza. (45o) Altretante migliaja di morti copersero quel piano, se il calcolo più moderato merita pur fede; e la strage sarebbe stata maggiore se non mancava il giorno. Attila più indebolito che vinto, passò la notte in un vasto cerchio di carriaggi, al nuovo giorno levossene, e sgombrò
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