La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
184 LIBRO SECONDOglie aveva sedotta. Petronio Massimo, l'omicida, fu imperadore per soli tre mesi; nel qual tempo avendo perduta la vendicata consorte, violentò le nozze di colei cui aveva morto il marito. Ella ricambiando con un tradimento una violenza chiamò Genserico re de'Vandali a Roma. Massimo fu fatto a pezzi, e i Barbari accolti prima che si obbligassero a patto veruno. Donde e'concedettero appena a'preghi del papa di astenersi dal sangue; ma riportarono in Affrica i tesori sottratti a'Visigoti, fa stolta imperatrice, e le infelici sue figlie, uniche discendenti del gran Teodosio. La primogenita avendo sposato il figliuolo del re, sessanta navi ritornarono alle piagge romane per ripetere la dote; furono tuttavolta respinte e in parte distrutte dal conte Ricimero, di nascita Svevo. Ma questa vittoria tornò forse dannosa all' Imperio per l'accresciuta baldanza del conte, e delle soldatesche cui soprastava. Erano esse composte di soli Barbari col motivo o pretesto, che costoro militar non volevano o non militavano bene in altro modo; e che stante la perdita delle provincie più bellicose, non si poteva far senza il loro ajuto. Stilicone fu primo a formare questo corpo scelto di mercenari, del quale si valse utilmente in molte guerre. Ezio lo accrebbe; e in ultimo luogo Ricimero vi ammise una moltitudine di Eruli e Turcilingi, popoli sarmati già uniti cogli Unni alla rovina di Roma, e dopo la morte di Attila mancanti d'impiego. Per l'ottenuta vittoria eia parentela di molti re, Ricimero diventò più prepotente ancora che Stilicone ed Ezio non erano mai stati: tanto che Avito successore di Massimo,
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