La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 185
Majoriano, Severo, Antemio, imperadori di nome, non vissero che quanto a lui piacque. Diè poscia la porpora al senatore Olibrio, e mise Roma a sacco perchè dubitava di ricevete il nuovo eletto. (472) Chiusa la vita con quest'alto crudele, entrò in luogo di lui Gundobaldo suo nipote, il quale dopo aver sostituito al defunto Olibrio un oscuro soldato chiamato Glicerio, s'allontanò da un governo ch'ei disprezzava. Quindi il senato avendo deposto Glicerio, nominò Giulio Nepote
Sarente dell' imperadore di Costantinopoli. Ma reste che comandava a'mercenari in cambio di Gundobaldo, non approvò l'elezione, cacciò d'Italia il principe orientale, e contento per sè del titolo di patrizio, fece acclamare suo figlio con quello d'imperadore. Oreste era nato in Panno-nia di chiara famiglia, militò sotto gli Unni quando quella provincia fu loro ceduta, diventò segretario di Attila, e alla morte di lui servì in Italia. Il figlio suo si chiamava Romolo Augusto; il qual nome fu appresso cangiato in quello di Mo-millo Augustolo per derisione dell'età fanciullesca e del breve principato. Imperciocché non sì tosto i mercenari lo ebbero acclamato, che domandarono a Oreste per premio la terza parte di tutti i terreni d'Italia. Un generoso rifiuto costò a lui la vita, a Momillo la porpora; (47^) ma fu l'ingiustizia pattuita da Odoacre figliuolo dell'Eruló Edecone, il quale aveva servito sotto Attila insieme con Oreste, ed era stato suo emulo. Allora la truppa prezzolata si divise quelle terre medesime che avrebbe dovuto difendere, e nominò il compiacente Odoacre suo capitano non solo, ma reby
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