La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
188 LIBRO SECONDOlia, ove già dominava un vii mercenario clie aveva carpito con indegni artifizi Y imperiale consenso. Aggiunse che s'essi vincevano, il senato e il popolo romano non temerebbono più. Odoacre; e se vinti, Yimperadore risparmierebbe il loro stipendio. Sbigottito Zenone dalla domanda indeterminata, riprese animo al finto avviso; e diede una seconda volta l'Italia, come altri avria data una mandria. Il Goto non mise tempo in mezzo; ma posti in carretta vecchi, donne, fanciulli e masserizie campeggiò co'suoi guerrieri l'Ungheria, l'Alpi Giulie, e la ripa sinistra del Lisonzo presso Aquileja. Odoacre il quale occupava la dritta, prese la fuga; (489) tutti da Aquileja a Pavia lo abbandonarono; Roma gli chiuse le porte in faccia, e non gli restò altro che Ravenna cinta dal mare e da paludi. Quivi durò due anni l'assedio; al terzo gli offerì Teodorigo insieme con la pace una parte eguale d'imperio, che l'infelice patrizio accettò. Ma subito dopo le accoglienze scambievoli, e nella sicurezza ai un solenne convito, e'cadde per mano del collega, o per di lui ordine almeno. (4()3) Nel medesimo tempo tutti i mercenari furono tagliati a pezzi; e questo principio ebbe il regno di Teodorigp. Egli s'intitolò re ae'Goti e de'Romani; a'primi distribuì la terza parte di tutte le terre conquistate; permise a'secondi di governarsi secondo lor leggi, e al senato di Roma lasciò tutti gli onori senza nessuna autorità. GÌ' Italiani, quasi spettatori indifferenti della lor sorte, si accomodarono di lui come avevano fatto di Odoacre; attinsero, comunicarono idee, costumi, parole; e così nacque
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