La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 191
versi particolari del suo regno. Ma se ne giudichi dalle scritture, quanti ribaldi non crederai tu eccellenti? Certo si è che, il distributore delle terre italiche a' suoi soldati, l'ingiusto ucciditor di Odoacre fece morire in carcere Giovanni I mansueto pontefice il quale si era forse oltre il dovere affaticato per lui. Tolse pure di vita due romani patrizi autori insieme con Cassiadoro di tutto quel bene che aveva operato. Era Boezio di filosofia maestro e di religione. Senatore, consolo, patrizio, avvocato, sempre difese l'innocenza e assistè gl'infelici. Occorsegli un giorno di patrocinare la causa di un suo collega accusato di aver cospirato per l'antica libertà. Confutata la querela de1 fatti, il pubblico accusatore insisteva sulle intenzioni. Allora Boezio stretto da magnanima indegnazione esclamò: « j3e il desiderio della libertà è delitto, ancor io son reo! » Tanto bastò per tenerlo due anni in carcere e poi romperlo vivo a colpi di chiodi. Simmaco suo suocero, uomo santissimo di età e di aspetto venerabile, incontrò una sorte medesima. Ma il teschio canuto e sanguinoso apparve all'agitata fantasìa di Teodorigo mentr'ei cenava; talché sciogliendosi tutto in sudor di morte spirò dopo un'agonìa di tre giorni l'anima disperata. (526) Amala-sunta sua figlia, vedova d'un suo parente, assunse il governo dello stato, e Atalarico di lei figliuolo il titolo di re. Costui nel fiore dell'adolescenza chiuse una vita licenziosa con una morte infelice. Ond'ella diè la mano e la corona a Teodato suo cubino il quale l'uccise.
In cotal guisa governavano i Goti l'Italia quan-
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