La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 193
altretanti vi spense il sanguinario regno de'Vandali. Ma gli Ostrogoti d'Italia opposero più resistenza. (536) Ammazzarono Teodato perchè vilmente abbandonò la Sicilia , Napoli, Roma, crearono re un certo Vitige il più riputato de'lor capitani, e raccozzate d'ogni intorno le forze non meno di cento cinquantamila armati circondarono Belisario. Fu questo- il suo maggior trionfo. (538) Perchè chiusosi in Roma dopo un anno e nove giorni d'assedio ne uscì vittorioso, inseguì i nemici e bloccolli egli stesso col re loro in Ravenna. Divulgati questi successi, la Liguria allora pacifica entrò in guerra. Non fileno i lor decurioni che a'Milanesi persuasero di scuotere il giogo straniero, ma il pio vescovo Dazio cui venerano anch'oggi in sugli altari. Co'voti de'suoi diocesani andò a trovar Belisario, e a lui che i mezzi cercava di molestare i nemici alle spalle, indicò il più acconcio. Un corpo scelto d'lsauri e Traci sr imbarcò con Mundila lor capitano nel porto d'Ostia, e indirizzossi a Genova città che i Goti avevano abbandonata o non posseduta mai. La storia che trascriviamo (1) non dice,niun documento chiarisce qual governo ivi fosse. Si sa soltanto che Mundila vi lasciò le navi, e i palischermi di quelle fece strascinare per l'Appennino a*suoi robusti soldati, avvisando di valersene sul Po, qualora incontrasse maggiori ostacoli nella pianura. Ciò non seguì; perchè il debole presidio de'Goti non aspettò sua venuta, e i Milanesi gli corsero incontro. Allora Vitige che
(I) Procop., de bello Gotiiic., lib. II.
SaRRJL,r./. 13
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