La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 197
di origine slava, ebbero passato l'Emo e conquistata Adrianopoli. Ringiovanì il vecchio guerriero sentendosi chiamato a nuove battaglie; sciolse l'assedio della città imperiale con una moltitudine inesperta guidata da 3oo veterani, e visse ancora sei anni fra le calunnie e l'invidia, ma non cieco nè mendico mai, come darebbe a intendere quella nota preghiera di pura invenzione: Date obolum Belisario, date un quattrinello a Belisario 1
Morì l'imperadore nove mesi dopo quel gran capitano. Il suo successore e nipote Giustino si mise in balìa della moglie; la quale avendo in odio il vittorioso eunuco, lo privò del governo con aggiugnere questa ingiuria insensata, che avesse a prendere la conocchia e venisse a filare con gli altri suoi pari e colle donzelle della corte. « Dille che ordirò una tela, quale nè suo marito » nè essa disgropperanno »; così rispose al messo imperiale; e senza por tempo in mezzo, chiamò i Longobardi in Italia.
Questi popoli, il nome de'quali s'attribuisce alle lor lunghe barbe, erano pur noti al tempo de' primi imperadori. Uno storico filosofo li celebrò come intrepidi ne'maggiori pericoli; un adulatore disse lo stesso f1), ma in modi villani. Fatta compagnia con le tribù più numerose ond'eran ciati, i Longobardi passarono, come molti po-
(I) Tacilo dice loro: praeliis et periclitando tuli: laddove Vellejo Patercolo ha : Gens etiam Germana feritale Jerocior. Ambedue scrivono Langobardi, ma prevalse di poi il cambia-mento della A prima in O, giusta la volgar pronunzia della Germania meridionale, più vicina all'Italia.
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