La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
206 LIBRO SECONDOQuesto equilibrio sarebbe durato più oltre se Leone Isaurieo non fosse asceso al trono imperiale. Dicesi ch'essendo ancora un oscuro soldato, qualche impostore gli promettesse una gloria su-eriore a quella de*passati principi, purché avesse a canto suo promesso di vietare il culto delle sacre immagini. L'ambizioso soldato promise, e dopo dieci anni d'imperio bandi il divieto nelle provincie orientali non che nelT Italia. Reggeva in questi tempi la Romana Chiesa Gregorio II il quale sospese l'esecuzione dell'ordine in Roma, e pregò in più lettere Leone a desisterne, sendo antichissima e indubitata tradizione che la venerazione delle sacre immagini piacesse a Dio. Ma l'imperadore, non degnandolo pur di risposta, comandò all' esarco di violentare e distruggere. I Romani, veggendo spezzare con ogni sorta di obbrobri quelle pitture e quelle statue devote innanzi a cui genuflessi implorare solevano la clemenza di Dio e l'intercessione de'santi, si sollevarono contro a Leone il quale accagionandone Gregorio cercò di averlo vivo o morto nelle mani. Ma i suoi popolari scopersero le insidie, tagliarono a pezzi i sicari, cacciarono via il greco duca, e costituirono un misto governo col vescovo loro per capo.
La separazione del ducato romano, i tumulti del restante esarcato e la rabbia della corte imperiale contro Gregorio e le immagini, recavano in mano a'Longobardi l'Italia, per poco che i re loro fossero stati più astuti o men pii. (760) Il re Astolfo salì al trono con fermo diserò di procedere diversamente) coltivò n^'pripcipii amici-
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