La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
. CAPO SESTO 207
zia cogl'imperadori e co'papi, poscia assalì all'impensata i Greci, vinse l'esarco ed entrò trionfante in Ravenna. Ciò ottenuto, pretese il ducato romano essere una dipendenza dell'esarcato novellamente conquistato da lui; onde intimò al pontefice omaggio o guerra. Stefano III che allora sedeva sulla cattedra di san Pietro, mandò due abati ad Astolfo per trattenerlo, un espresso all'imperatore d'Oriente per fare l'ultima prova delle sue disposizioni, e finalmente un messo segreto alla corte di Francia. Intrinsichezza di sentimenti passava fra quella e i pontefici per le seguenti cagioni. Erano gli ultimi discendenti di Clodoveo caduti in tal dappocaggine, che una sola fiata nell'anno esercitavano qualche funzion principesca, e del rimanente avevano cura i lor maggiordomi. Fra i quali Pipino di Heristal perpetuò nella propria famiglia quella dignità elettiva. Carlo Martello suo figlio illegittimo salvando da formidabile invasione il regno, le die nuovo lustro: e il secondo Pipino non contento di quella, volle il nome di re. Ma conosciuto come i più de'Francesi se ne facevano coscienza, ricorse mediante i suoi confidenti al capo della religione; e Zaccaria allora pontefice approvò che il re-gai titolo avesse chi lungamente a soddisfazion generale esercitava il potere. Conliitlociò Pipino non tenendosi anche sicuro, richiese che un vescovo gli ungesse con olio benedetto la fronte. Il milenso Childerico intanto e il suo figliuolo Tierry, stirpe degenere de'Merovei, entrarono per amore o per forza in un monastero.
(753) Zaccaria morì poco dopo un tal atto.
| |
Greci Ravenna Pietro Astolfo Oriente Francia Clodoveo Pipino Heristal Martello Pipino Francesi Zaccaria Pipino Childerico Tierry Merovei Zaccaria Stefano III Fra Carlo
|