La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 209
(768) Queste mutazioni di principi sembravano prometter pace all'Italia, perchè i papi avevano favorita l'elezione di Desiderio 3 il medesimo aveva collocata sua figlia Ermengarda in matrimonio con Carlo, e Carlomanno non era ambizioso. (770) Fra tante speranze il ripudio di Ermengarda e la morte di Carlomanno, effetti ambedue di occulte cagioni, rimescolarono ogni cosa. La vedova insospettita fugge co' figliuoli in Italia. Desiderio sdegnato li riceve in protezione, ma il papa ricusa di ugnerli re. (772) A tali avvisi Carlo si parte dall'Alsazia ove svernava, tiene un coniglio di prelati e guerrieri a Ginevra, e risoluta la guerra contro il prolettor de'nipoti, prende la via del Montecenisio. L'esercito longobarde! che guaTdavane i passi, tra per sorpresa e per tradimento gli abbandona, i Francesi lo incalzano ' fino a favia. Mentre la retroguardia loro e il centro cingon d'assedio quella metropoli, Carlo va a Roma coli'antiguardia, consola il pontefice, riconferma e moltiplica le donazioni del padre, accetta il titolo di patrizio e torna quindi a Pavia, ove Desiderio avendo esauriti tutti i mezzi di resistenza, s'arrende a discrezione. (774) Raccogliesi da sparse memorie che il misero principe fu chiuso nel monastero di Corbie in Francia, Ansa sua donna in altro ospizio, e che il prode Algiso suo figlio, dopo aver difesa Verona e cercati soccorsi fino in Costantinopoli, pugnò di nuovo e gloriosamente morì in Italia (!). Nessuno più nominò la vedova e i figliuoli di Carlomanno.
(I) L'Algiso degli annalisti si nomina Adelchi negli atti Sebra, T. I. 14
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