La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
226 LIBRO SECONDO, CAPO OTTAVO gnorel Pareva che un tacito accordo spingesse i Normanni, i Saracini e gli Ungheri a desolare l'un dopo l'altro gli stessi paesi, senza farsi mai danno nè impedimento fra loro.
In tanti sconvolgimenti, quanti dalla caduta di Roma sino al decimo secolo abbiamo trascorsi, i mali interni di Europa, se n'eccettui l'età di Car-lomagno, non furono a lei men gravi che l'arme stesse e il terrore de'barbari. Perchè i potenti non parevano aver bene, se non quanto opprimevano i deboli; il clero svolgeva a cure secolaresche l'eccelsa sua vocazione; i nobili si allontanavano dagli uffizii penosi dello stato per tiranneggiare in un castello o correre in una giostra. Ma massima parte degli uomini era schiava. Gli schiavi niente acquistavano per per sè, maritati, venduti, uccisi a capriccio de lor padroni. E tal diventò la condizione de'liberi plebei, che molti eleggevano di farsi schiavi con un atto solenne, detto obnoxiatio. Nel medesimo tempo ogni umana cognizione mancò per modo, che chi sapeva scrivere era tenuto per dotto; il vizio ignorante non conobbe freno, l'oppressa umanità non trovò difensori, e i nomi di patria, di cittadini, di leggi, tanto miracolosi nelle antiche repubbliche, perdettero il loro proprio significato.
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