La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
242 LIBRO TERZOFacevano allora i Saraceni ciò che i Barbareschi usano anch'oggi che mentre parte di quelli corrono da latjroniil mare, gli altri accolgono in casa loro i cristiani, e scambiano volontieri le merci. Donde seguì che molti naviganti genovesi cominciarono a frequentare i porti di Tunisi in Affrica, e di Marsallà in Sicilia; nè guari stette che presero anco in appalto le principali gabelle dell' isola.
(980) Regnava nell'AffricaObeid (I), chiamato in varie croniche europee, le quali confondono i titoli arabi co'nomi, Miramolino, eh'è storpiatura di Emir El-Mumenin, comandante de'Fedeli; titolo sovrano, il quale ogni capo delle dinastie maomettane insieme con quello di Califo, vicario del Profeta, arrogava a sè stesso, e negava a'suoi emuli.
Or questo Obeid già grave di età, sentendo che Genova maravigliosamente cresceva del traffico co'suoi stati, deliberò di fare ogni sforzo per insignorirsene. Cacciali pertanto i mercatanti cristiani, ingiunse all'Emir di Sicilia, che mettesse subito in punto la squadra dell'isola, e unitala a quella di Tunisi, ne assumesse il comando l'ammiraglio Safian Ben-Kasim. Safian con una moderazione molto simile all'arroganza espose, come il solo stuolo della Sicilia bastava per espugnare tutte le città marittime dell'Europa, e che una terza parte basterebbe per Genova. L'armamento fu dunque ristretto a trenta navi e cento
(l) Obeid, altrimenti Obéidòllati fondatore della dinastia de' Falimiti. Airoldi, Cod. dipi, di Sicilia, tom. II, I.
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