La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO PRIMO
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(g34)Fu combattuto con varia fortuna dall'alba a sera. I Saracini perdettero semilaquattrocento persone, i Genovesi cinquemila. Intanto coloro che erano rimasi a guardia delle navi, smontarono anch'essi, e rinnovata con forze intere la mischia, vinsero a tarda notte le porte. L'esercito genovese strascinando con seco feriti, donne, fanciulli, usci dalla parte de'monti, e fe'alto su quelli. Miserabile vista ! egli mirò i crudeli nimici ; '..x »... ¦ case^ profanare i tem-
mcatenati. 11 sacco della prima notte fu conceduto a'soldati, niuno dei quali ebbe meno di mille crus. Tutto ciò che si prese ne'dì seguenti, venne incassato per eseguirne il voler del califo. L'ammiraglio non si lasciò accecare dalla vittoria; ma vedendo i Genovesi padroni delle montagne, e gli altri Liguri accorrere da tutte le parti a rinforzarli, fece caricare non solamente le cose migliori, ma i ferramenti ancor delle case; e prima che gli avversari ne avessero sentore o potessero impedirlo, si levò da Genova con tutta l'armata la notte del dì 12 ottobre.
L'ordine tenuto nella distribuzion della preda merita particolare ricordo, potendosi argomentare da quello, che i Saracini avevano una generosità d'animo, senza la quale non si operò mai nulla di grande. Cento crus, o secondo il valore d'oggidì, cinquanta scudi romani furono assegnati per ogni famiglia degli estinti nella spedizione; per le vedove cinquanta, e in conto di chi non avea lasciato nè moglie nè prole, cento crus da spartire fra i poveri del quartiere abitato dalnovemila concittadini
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