La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO SECONDO 251
      dente alla metà delle spalle; in iscudi ovali o rotondi di cuoio, rovere o acciaio; e finalmente in una cotta d'arme, spezie di tunica composta di anelletti di ferro, sotto la quale si vestiva un giubbone imbottito di lana e trapunto di taffetà
      0 cuoio, e sopra le spalle un piastrone fatto di cordicelle. Le armi offensive erano la spada al fianco, la daga o il dardo alla cintura, la lancia o la mazza in mano, l'arco semplice da saettare e la balestra, sorta d'arco più grande sostenuto da un cavalletto di legno fornito di una staffa di cuocio sulla quale si pigiava col piede, e armato di due corde doppie che tese forte e a un tratto allentate mediante un ferretto da ciò, scoccavano freccie di ferro dette quadrella, se la punta sporgeva da un dado, o verrettoni, se aguzze e a guisa di volano impennate dovevano in aria ravvolgersi pria di colpire. Non tutte Tarme suddette convenivano a tutti; perchè gli uomini d'arme si astenevano dalla balestra, e i balestrieri non usavano lancia nè mazza. I primi formavano la cavalleria, e i loro cavalli avevano i fianchi coperti di cuoio, la testa e il petto di lamine di ferro.
      1 secondi non portavano tante difese; ma la loro agilità e destrezza servivan loro di scudo. Altrove la cavalleria era più riputata; per lo contrario in Genova l'essere più esposti alla morte e più alti alle guerre di montagna e di mare, faceva giustamente anteporre i balestrieri. Onde i comandanti delle quattro lor compagnie avevano il titolo di consoli, e il primo grado d'onore dopo il supremo magistrato della repubblica.
      (95o) Le compagnie si esercitavano ugualmenteby


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Primo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 479

   

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Tarme Genova