La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO SECONDO 253
      titolo suo ordinario era padrone e messere. L'ammiraglio comandava giusta il suo grado a' capitani; se non che occorrendo qualche dubbiezza di navigazione o di pubblico interesse, consigliarsi doveva con loro, e similmente i capitani co' propri uffiziali detti in allora compagni. Erano questi da principio quattro, due corniti per comandare la ciurma e due nocchieri per governare il timone j i quali poscia si raddoppiarono. Eravi inoltre un panattiere a cura e dispensa dei viveri; ma non piloto, non capo di balestrieri, non direttore di macchine belliche^ a queste diverse incombenze bastava il padrone secondo le antiche consuetudini del mare. • (95o) Che se per un caso impensato e raro l'ammiraglio sentito il parere de'capitani, o un capitano da sè, inteso quello de'suoi compagni, giudicavano dover trapassare e trasgredire eziandio le patrie leggi o gli ordini ricevuti in partendo, era loro prescritto di convocare tutta la gente, proporle il salutare partito, e la decisione del parlamento marittimo osservare qual legge fino a nuovo decreto della repubblica.
      Finalmente la marineria era di due qualità; l'infima, detta oggi la ciurma, composta di quei che remavano o vogatori, e la superiore, chiamata i soprasaglienti ch'esenti dal remo salivano sopra l'antenne per ispiegare e raccorre le vele per iscoprire oggetti lontani, o sopra i castelli di poppa e di prua per combattere.
      Dopo le ordinanze militari e marittime diasi uno sguadro alle civili. La leggi promulgate dall' imperador Giustiniano mal conosciute in Ita-
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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Primo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 479

   

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Giustiniano Ita-