La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO SECONDO 261
      (g5o) r» Vieteremo il portare nel distretto nostro merci contrarie alle nostrali, salvo i legnami e guarnģ menti di nave.
      » Non prenderemo nuova guerra, nč faremo oste, divieto o imposizione senza il eonsenso del parlamento, nč accresceremo i dazi marittimi, fuorché air occasione di nuova guerra in mare; e i pesi saranno uguali per tutti.
      >» Qualunque volta uno straniero sarą accettato nella nostra compagnia, gli daremo il giuramento di abitazione non interrotta nella nostra cittą, secondo il consueto degli altri cittadini. Se non che basterą l'abitazione in tre mesi l'anno pe'conti, pe' marchesi, e per le persone domiciliate fra Chiavari e Portovenere.
      r> Osserveremo fedelmente l'appalto delle monete a coloro, che obbligati si sono verso il Comune. Similmente saremo esecutori leali delle convenzioni co'principi e popoli forestieri.
      » Semprechč si faran nuovi accordi e nuove ascrizioni, sarą nostra cura di farli trascrivere nel Breve consolare ».
      In tal guisa i primi documenti della cittą dif-finiscono le obbligazioni de' cittadini, l'autoritą de'parlamenti e le prerogative de'consoli. Resta a dedurre da simili fonti la cognizione d'altre dignitą contemporanee. Abbiamo gią nominato il cancelliere deputato a dichiarare e sottoscrivere i partiti vinti, vale a dire, le deliberazioni approvate dal parlamento. Egli poi le notava con un cenno de discorsi favorevoli e contrarii in un pesante registro, chiamato il Pubblico Cartulario. Il simile egli faceva presso i consoli o altro uffi-
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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Primo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 479

   

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