La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 27 5
difendersi, affrontare i Saracini affricani, de'quali tutta l'Europa temeva. Era nel secolo undecimo il pensier favorito de'papi, quantunque impediti da fazioni domestiche, che la nazione saracina cadesse; oom'era stata lor opera nel secolo ottavo, che i Greci e i Longobardi fossero abbattuti (I). (ioo4) Donde papa Giovanni XVIII volendo cacciare gl'infedeli di Corsica, dato intorno uno sguardo qual popolo del Mediterraneo fosse più atto all'impresa, trascelse i Genovesi (2). Pretendevano i papi alle superiorità di queir isola per essere stata compresa nella donazione dì Carlomagno e avervi mandato colonie; ma nel medesimo tempo volevano obbligarsi una nazione benemerita di Giovanni VIII pontefice, sem-
Ere disposta secondo i propri statuti ad onorare i Chiesa, nimica capitale de'Saracini, e da gran tempo volta a un acquisto quanto incomodo in mani nimiche o sospette, utile altretanto nelle sue. Fu letto il rescritto pontificio nel parlamento dei popolo e approvato. Non si sa, se le castella occupate nell'isola un secolo addietro, fossero ancora in potere de'Genovesi; nè altri particolari si sanno, fuorché l'armata loro approdò in Corsica felicemente e debellò i Mori.(ioo5) Quindi per gratitudine dell'invito, o per compiacere alle pretensioni de'papi, essi cominciarono a pagar foro una libbra d'oro. Simile censo pagò diPoi l'Inghilterra, e chiama vasi il danaro di san ietro.
(1) Vedi la nota l.
(2) Sigon. de regno IlaL, lib. Vili.
Serra, T. I. ' 18
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