La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      GAPO TERZO 285
      concorsero ancora Daiberto vescovo di Pisa con armata di cinquanta legni (I), e Anselmo arcivescovo di Milano con cinquantamila de'suoi dio* cesani (2\Vero è che i popoli settentrionali costituirono sempre il maggior numero delle crociate, e che i cristiani più poveri mostrarono più zelo. Noli avendo costoro pazienza al temporeggiare de'capi, appena declinato l'inverno (1090), uscirono in su la campagna divisi in due schiere; e senza ' provvisioni, senza danaro trecentomila uomini,
      Suasi tutti pedoni, s'indirizzarono dal Reno al anubio, e da'paduli de'Bulgari allo stretto di Costantinopoli. Quivi l'imperadore Alessio Co-mneno s'affrettò di farli porre 6ul lido dell'Asia. Già la fame, i disagi, le vendette degli Ungheri e de'Bulgari mal condotti da una moltitudine famelica e vorace, ne avevano tolto di vita un gran numero. Ma erano ancora terribili. Solimano li soldano di Nicea seppe aggirarli, trarli in luogo opportuno alle insidie, e quando espugnare speravano la sua capitale, gli oppresse sotto nembi di saette. Un decimo appena campò; tanto è vero che il zelo senza scienza nè regola fu sempre infelice !
      11 duca Goffredo e gli altri capi partirono col fior de'crociati circa il mese di agosto. E per diverse vie si condussero a Costantinopoli. L'Occidente arrossì in udire, che i suoi nobili campioni
      (1) Quetto numero ha il Dandolo T. XII R. I. S. Le croniche di Pisa dicon tre volte più ; ma non è verisimile.
      (2) Vedi la nota Ojhy


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Primo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 479

   

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