La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
28» LIBRO TERZOsuperiori agli assediati. Era il 21 d'ottobre quando posero il campo; e questa stagione piovosissima in Soria allettava i pił cauti a temporeggiare, i pił temerari a dar subito l'assalto, quantunque non avessero giuste macchine da guerra. L'ultima opinione prevalse. Ma Baghisian difese la terra con altro coraggio, che i comandanti di ISicea e di Tarso; onde convenne torsi gił dall'impresa e contentarsi di un blocco. Or nuovi nimici assalirono gli alloggiamenti cristiani, l'ozio, la gola e gģ'inviti di siriache donne, educate tra la fontana di Dafne e gli avanzi di un tempio ch'era sacro ad Adone. La maggior parte vi rimasero presi, non ostante gli esempi virtuosi di Goffredo, di Tancredi e dei legati. Aggiungansi le discordie inevitabili fra diverse nazioni e fra capitani di pari autoritą. Onde non passarono tre mesi, che gli assedianti sembravano piuttosto gli assediati (1098), tanto avean patito dall'intemperie delle stagioni, dall'abuso de'piaceri, dalla mancanza di giusti provvedimenti e dallo sprecamento di tutte le cose. Quei di Antiochia con le sortite, e i popoli circonvicini con le scorrerie rapivano o incendiavano ogni fģl d'erba avanzato alla voracitą de'crociati. La fame cominciava a sgomentare i pił arditi, e senza soccorsi di mare tutto era perduto.
Sembra che gli stati marittimi d'Italia non fossero da principio zelanti per le crociate dell'Asia. E veramente i popoli settentrionali non avevano speso tesori nč sangue contro gli Affricani; non dovevano le proprie case difendere dalle scorrerie de'Mori, erano gią usati partirsi dal lor gelidoby
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