La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
290 LIBRO TERZOmangiando i cadaveri putrefatti de'Saracini uccisi Come dunque vi corse la nuova della squadra genovese in sul porto (*), non s'udì altra voce che quella di andarla a trovare.
( 1098) Con tale disordine e sì numerosa discese la gente al lido, che gli assediati fecero due sortite, l'una contro il campo affamato, e l'altra contro la moltitudine che andava e veniva con sacca e carriaggi dal,mare. 11 principe di Taranto e il conte di Tolosa cavalcarono a soccorso di quella; ma dopo lungo contrasto disperati della vittoria voltarono le spalle verso ^li alloggiamenti, insieme con pochi guerrieri ch'ebbero lena di seguitarli I soldati abbandonati dai capi, i carrettieri privi di scorta, i pellegrini più solleciti a sbarcare e a mettersi in via, si dispersero, si appiattarono nei boschi o ne'monti vicini, lasciando, in preda arme, provvisioni e feriti compagni. Era 1' ultima giornata, se i Genovesi non difendevano virilmente il porto, e se il duca Goffredo non s'arro-
fava in quei frangente le parti di capitano, gui-ando fuora tutto l'esercito con queste memorabili paVole: « Su via alla battagliai Non è più «tempo d'indugi. S'ella è vera la nuova giunta n testé, che il giustissimo Dio per i peccati nostri ss abbia permesso la sconfitta e la strage de'nostri « signori e fratelli, io non so per mia fede qual «altra cosa ©i resti, fuorché a morire con loro, « o a ,pre»der vendetta di tanti oltraggi recati al » nome, santissimo di Gesù Cristo. Credete a me,
(I)jWilhelm. Arctnep. Tyrii. bret., lib. V. Raymund; de Agy. les, p. r*t5, i quali nonfanao menziqne di altri legai italiani.
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