La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 295
la presa di Antiochia. Pur diverse cagioni tenevano i capitani in sospeso. E primamente l'imperadore di Costantinopoli più temendo gli alleati che gli stessi nimici, negava i soccorsi nuovamente promessi, e ritirava que'pochi conceduti dianzi. Inoltre le cose della Palestina si erano all'improvviso mutate dopo la venuta de* crociati in Asia. Perchè regnava in quel tempo il sesto califo de' Fatimidi a Africani Mostanser-Billah, principe di basso ingegno; ma governava in nome di lui lo stato il suo visir Afdhal, animoso guerriero e accorto; il quale valendosi dell'occasione che i Turchi erano assaliti nella Celesiria, entrò dall'Egitto in Palestina, e quella riprese, facendovi immenso bottino. Quindi egli offeriva a'crociati di tollerarci! lor culto nella santa città, di ammetterli, trecento per volta, alla visita de'pii monumenti, e di proteggere in ogni tempo il concorso de'pellegrini. Che se tali offerte non piacevano, ei minacciava di unirsi agli'Abassidi, a'Persiani, ai Turchi per coprire e difendere Gerusalemme con tutte le forze dei Maomettani. Aggiugnevansi a questo le proteste che Boemondo, mal fermo nel principato gì Antiochia, faceva, di non potersene allontanare; la scandalosa partita de'conti di Verman-dois e di Sciartres per l'Europa; le dissensioni e le scorrerie imprudenti d'altri capi, la morte del pio e guerriero Ademaro, la ^qualità della stagione, e la mancanza di un'armata di mare.Terminò dunque l'anno in discorsi senza conclusione. Ma come spuntò primavera, la maggior parte dei crociati mostrarono tale impazienza (1099), istigati, come si disse, dal giovane Tancredi, che fuDigitaci hy GoOglè
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